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L'agricoltura come strumento per integrare le persone svantaggiate

L’agricoltura può incidere sulla comunità in modo concreto e diretti, ad esempio aiutando le persone svantaggiate oppure frenando la dispersione scolastica. Le iniziative a sfondo sociale del settore agricolo sono state analizzate nel corso del tour «Nessuno escluso», organizzato dall’associazione Humus, Tesoro e Consorzio Isola Bio Sicilia, nelle tre tappe che si sono svolte a Palma di Montechiaro, Agrigento e Caltanissetta.

Sei i percorsi di inclusione contenuti nel progetto «Nessuno escluso», finanziato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura: Ben-essere, Amico asino, Il giardino che vorrei, Condi-Vivo, Vivere green e Noi mangiamo, noi siamo. Tutti hanno un unico filo conduttore: la necessità di fare rete per rispondere alle emergenze sociali. Soprattutto a Palma di Montechiaro, dove è maggiormente avvertita la dispersione scolastica.

L’agricoltura diventa il punto cardine per avvantaggiare i soggetti deboli creando stimoli culturali e opportunità lavorative perché il cibo che portiamo a tavola cela, esso stesso, un percorso di socialità e condivisione che comincia dal processo agricolo e finisce a tavola dove condivisione e convivialità rimangono immutate. Non a caso «Nessuno escluso», punta a ridisegnare l’agricoltura creando nuove prospettive, utilizzando il modello di cooperazione e di struttura associativa che racchiude numerosi soggetti, affinché possano svilupparsi occasioni di lavoro, coinvolgendo tutti, nessuno escluso, come sottolinea Lillo Alaimo Di Loro, presidente dell’associazione Humus e del Consorzio Isola Bio Sicilia: «L’argomento principale - spiega - è la costruzione di una comunità solidale. Il progetto “Nessuno escluso” ha l’obiettivo di creare una nuova società attorno al concetto di solidarietà, cominciando dal censimento dei fabbisogni di inclusione nel mondo della scuola, del lavoro, degli anziani e di tutti coloro che hanno necessità di essere accuditi, agevolati nel percorso di inclusione in società». Il progetto si sviluppa attraverso la pratica dell’attività agricola nella rete delle aziende biologiche siciliane. «Utilizzando i ritmi della natura - conclude Alaimo Di Loro - si esercita un percorso di reinserimento per i soggetti portatori di svantaggio».

Nel video le interviste a  Lillo Alaimo Di Loro, presidente dell’associazione Humus e del Consorzio Isola Bio Sicilia, e a Ignazio Garau, presidente Italia Bio.

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