Tra una grande Italia di torrone e il suggestivo spettacolo delle fontane danzanti si chiude la seconda edizione del Festival del Torrone di Caltanissetta.
Tra gli appuntamenti più interessanti della manifestazione: il premio conferito ad Attilio Bolzoni e Mirco Scarantino come illustri ambasciatori del capoluogo nisseno, il processo al torrone e la disfida tra Cremona e Caltanissetta per decretare il torrone più buono.
Una gigantesca Italia di torrone è stata realizzata, e successivamente mangiata dal grande pubblico, per celebrare la seconda edizione del torrone di Caltanissetta. Per modellare la maxi scultura lunga oltre sei metri sono stati utilizzati più di 150 chili di mandorle, 30 chili di pistacchi, 60 chili di miele, e tanta pazienza per le molte ore di cottura necessarie alla realizzazione del torrone di Caltanissetta. Una specialità del capoluogo nisseno, che quest'anno ha deciso di dedicare al proprio dolce una vera e propria festa.
"Il festival del torrone nasce come evento traino per dare pieno riconoscimento ad un prodotto dolciario legato al territorio nisseno, un lavoro corale che investe le istituzioni, i produttori e la filiera", ha detto Giovanni Ruvolo, sindaco di Caltanissetta. “Stiamo iniziando un lavoro importante per arrivare ad un disciplinare condiviso e stiamo avviando l'iter per il riconoscimento Igp del torrone di Caltanissetta. Il festival di questi giorni serve ad aprirci al confronto con le altre realtà che storicamente producono il torrone e al contempo dare a Caltanissetta la visibilità che merita per la tradizione del torrone, sapientemente conservata dai nostri maestri torronai".
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