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La miniera di Bosco Palo, il pm Lari: "Non c'è nessun pericolo tumori"

Il procuratore: "Abbiamo svolto accertamenti, non c'è nessuna valle della morte"

CALTANISSETTA. «La Procura di Caltanissetta ha svolto accertamenti in merito alla presunta maggiore incidenza del tumore polmonare ipotizzata in una relazione del dottor Rosario Tumino del registro tumori di Ragusa e Caltanissetta. E, dalle verifiche effettuate, è emerso che, sul piano epidemiologico, l'elaborato in questione è privo di 'evidenze scientifiche utili a chiarire se l'incidenza di tumori maligni nella zona del Vallone possa essere in relazione causale a fenomeni di contaminazione ambientalè».

Lo scrive, in una nota, il procuratore Sergio Lari commentando le notizie apparse venerdì scorso che «hanno rappresentato - prosegue - il territorio in cui si trova il sito minerario dismesso Bosco Palo, nella zona Vallone, come 'una valle della mortè, ove sarebbe in corso una silenziosa ecatombe dovute ad acque inquinate e falde imbottite di sostanze tossiche radioattive».    L'intera area del sito minerario, dice la Procura, è stato oggetto di accertamenti per verificare la presenza di livelli di radioattività ambientale anomali e collegati ad attività di miniera o di smaltimento illecito di rifiuti. E i prelievi di campioni del terra, acqua e aria effettuati nel sito e nell'area circostante hanno accertato che nel sito di Bosco Palo non vi è alcun aumento della radioattività ambientale rispetto ai valori di fondo naturale nell'aria e nelle acque di falda.    «Per contro - conclude Lari - è stato accertato che l'unica fonte certa ed attiva di inquinamento è costituita dalle migliaia di tonnellate di cemento-amianto presenti sul sito di Bosco e riconducibili al crollo delle vecchie strutture in eternit».

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