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Raid punitivo in casa a Riesi, padre e figlio sotto accusa

Lesioni e violenza privata le ipotesi di reato nei confronti dei due, con un minore anch’egli coinvolto

RIESI. Una spedizione punitiva in casa finisce per costare caro a padre figlio di Riesi. Un sessantaduenne C.P e il figlio trentenne, G.P. (difesi dall’avvocato Giuseppe Dacquì) si sono visti piovere sul groppone le ipotesi di lesioni personali e violenza privata. Reati, quelli che l’accusa contestata loro, che si sarebbero consumati ai danni di due fratelli, S.D e A.D. e della loro madre, G.F (assistiti dall’avvocato Carmelo Terranova). E nella storia v’è pure coinvolto un minorenne. Tutto, secondo una prima ricostruzione dell’accusa, sarebbe legato a precedenti diverbi tra il più giovane dei due ora sotto accusa ed i due fratelli che poi sarebbero stati aggrediti in casa.

È a un paio di anni fa che risale la burrascosa vicenda. Era, per l’esattezza, il 29 settembre del 2012. È stato allora - secondo la tesi degli inquirenti - che padre e figlio, ora nei pasticci, si sarebbero presentati in casa degli altri. Armati di bastone avrebbero tentato di entrare in casa. In quel frangente i contendenti si sarebbero precipitati giù, verso l’ingresso. A quel punto si sarebbe accesa la bagarre proprio davanti il portone di quell’abitazione nel cuore dell’abitato riesino. E sarebbero volate sonore botte. Alla fine i due fratelli e la loro madre - che secondo il quadro accusatorio avrebbero subito quella sorta di assalto in casa - sono rimasti feriti.

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