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CENTRO MADRE SPERANZA

Caltanissetta, il vescovo alla mensa dei poveri

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Da una decina di giorni è stato sospeso il servizio di mensa per ottanta poveri nisseni perché deve essere esclusiva degli extracomunitari

CALTANISSETTA. La mensa per i poveri del centro "Madre Speranza" alla "Saccara" è chiusa da due settimane. Il servizio che la struttura riusciva a garantire - pranzi per ottanta bisognosi - è stato sospeso dopo la scoperta che la cucina del centro deve essere a beneficio dei centotrenta stranieri ospitati grazie ad una convenzione con la Prefettura. Per ottanta bisognosi ai quali veniva garantito un pasto caldo al giorno la vita si è fatta sempre più dura. I volontari del centro distribuiscono pacchi viveri ma molti dei destinatari non hanno nemmeno dove poter cucinare pasta e quant'altro non avendo gas e a volte anche la luce. Vengono distribuiti pertanto cibi cosiddetti freddi. La mensa per i poveri italiani, quindi per i nisseni, era stata attivata quasi due anni fa e rappresentava una sorta di regalo che il clero nisseno aveva fatto al vescovo Mario Russotto (che in diverse circostanze si è recato al centro per cucinare e pranzare con i poveri) in occasione del decennale della sua ordinazione episcopale. Successivamente il "Madre Speranza" aveva aperto le porte agli extracomunitari assicurando vitto e alloggio per centotrenta stranieri e diventando così un centro di prima accoglienza seppur temporaneo. E ogni giorno al suo interno venivano confezionati pranzi per oltre duecento persone fra stranieri e nisseni. E tutto era filato liscio.

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