MUSSOMELI. Al posto di quell’elegante palazzina del dopoguerra ora c’è il vuoto: solo un cumulo di sassi lasciati come testimonianza di un edificio non di antichissima e lunga storia ma esteticamente raffinato, elemento il cui gusto ha sempre impreziosito via Palermo e il suo tratto centrale assurto a salotto buono della città. Un vuoto che lascia vacante la vista e altrettanto il cuore. Il crollo di parte dell’edificio domenica sera e la sua successiva demolizione lunedì, hanno destato una vera e propria commozione.
Era un piccolo simbolo in una città dove tutto appare fermo e immutato; un’opera d’arte senza fama e gloria la cui vista intratteneva chi in questi anni ha preferito godere il fresco sulle panchine della rotonda di via Palermo. Ma è anche un allarme, il segnale che la città, dal punto di vista edile si sta disgregando. Esternamente si notavano le crepe, cicatrici dello scorrere del tempo; pure il proprietario non «frequentava» la palazzina da tempo.
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