CALTANISSETTA. È fissato per martedì l’interrogatorio di Vito Milisenna, il medico legale raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari spiccata dal Gip Maria Carmela Giannazzo. Al professionista, che è assistito dall’avvocato Giacomo Butera, viene contestato il peculato. Accusa scaturita da una complessa indagine supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche disposte dal Pubblico Ministero. Sono due gli episodi all’origine del provvedimento restrittivo ed entrambi legati a delle consulenze tecniche private rese da Milisenna nell’ambito di due procedimenti, uno a Enna e uno ad Agrigento. Emerge dall’inchiesta che le somme corrisposte al professionista ammonterebbero a circa 9 mila euro.
Per queste prestazioni il Milisenna avrebbe chiesto compensi in nero e senza rilascio di fatture, aggirando così la normativa alla quale dovrebbero attenersi i medici che operano in regime di intramoenia. Nel primo caso la vicenda riguarda una famiglia di Enna che si era rivolta al professionista in quanto necessitava di una consulenza tecnica in un procedimento di presunta malasanità. Secondo quello che emerge dalle indagini Milisenna per la consulenza e per la trasferta al tribunale di Enna avrebbe chiesto un compenso complessivo di 3 mila euro che gli interessati avrebbero versato in contanti dietro la promessa che non avrebbero chiesto rilascio di fattura.
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