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Sanità a Gela, ecco i reparti a rischi declassamento

Farmacia, Centro trasfusionale e Medicina sono alcune delle voci inserite nella bozza dell’atto aziendale

GELA. La bozza dell’atto aziendale conferma gli annunciati declassamenti delle unità operative e apre seri dubbi sull’avvio di nuovi servizi. Il presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” subirà il declassamento dell’unità operativa di Farmacia e del Centro trasfusionale, da semplice a complessa, mentre l’ospedale di Caltanissetta otterrà l’elevazione a unità dipartimentale del servizio di Thalassemia a discapito di Gela che conta un’altissima incidenza di pazienti e comunque maggiore rispetto al capoluogo nisseno.

In città non sarà potenziata l’unità di Medicina in favore dei presidi ospedalieri di Niscemi e Mazzarino che potranno contare di una unità dipartimentale. Sono queste le prime sostanziali modifiche apportate dal management dell’Asp Cle, retto da Carmelo Iacono, il quale annuncia che “il governo regionale ha assicurato la massima disponibilità a garantire i livelli standard di personale previsto nella rete ospedaliera e l’attivazione di nuove unità operative”.

Le affermazioni del manager, che celano un cauto ottimismo, sono scaturite dall’incontro avuto con Rosario Crocetta, presidente della regione, e con Baldassarre Gucciardi, assessore regionale alla Salute, chiamati in causa per intervenire sui “tagli” imposti alla Sanità nissena con una mancanza del budget stimata in circa 50 milioni di euro. La definitiva conferma sul finanziamento della pianta organica dell’Asp nissena arriverà martedì prossimo.

In bilico ci sono le conferme per 34 medici e 91 infermieri, oltre alle mancate attivazioni di servizi vitali quale l’Utin (Unità di terapia intensiva neonatale) e la Brest-Unit.

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