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Licenziato, operaio della Tekra minaccia di darsi fuoco davanti al Comune

GELA. Mosso dalla disperazione è salito sul cornicione del Municipio di Gela, s’è cosparso di benzina e ha poi minacciato di darsi fuoco per riottenere il lavoro che gli era stato tolto.

È stato il gesto eclatante di un uomo che s’è sentito privato della sua dignità di uomo e di lavoratore. Un padre di famiglia licenziato dalla «Tekra», società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani in città.

Il volto della disperazione è quello di Sandro Italiano, che ha puntato l’indice contro il mondo politico. Perché sarebbe il solo di una quarantina di lavoratori inizialmente messi alla porto e successivamente riammessi progressivamente nel ciclo produttivo con il passare delle settimane. Ma lui no.

Altri suoi colleghi, come lui, avrebbero ricevuto il benservito ma poi hanno riottenuto il posto di lavoro. «Perché certi sindacalisti mi hanno consigliato male» è stato il suo sfogo.

Così, ieri mattina, giorno peraltro del suo compleanno, ha riempito una bottiglia di benzina e s’è presentato in Comune. Approfittando di un momento di distrazione è salito su una pensilina al primo piano dello stesso stabile.

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