GELA. Una sessantina di immigrati, ospiti a Gela di una comunità protetta di contrada Manfria, a sei km a ovest della città, hanno dato vita a una manifestazione di protesta pacifica, marciando a piedi scalzi fino al commissariato di polizia.
Dicono che da oltre un anno attendono invano di essere sentiti dalla commissione per il riconoscimento del loro lo status di rifugiati e chiedono tempi più rapidi anche nel rilascio del foglio di permesso provvisorio dell’ufficio immigrazione della polizia e del necessario documento di identità che viene rilasciato dal Comune. Infine sollecitano una regolamentazione dei mezzi di trasporto con collegamenti più frequenti fra il centro dove alloggiano e la città.
Protagonisti della contestazione sono stati metà dei richiedenti asilo assistiti nella struttura dell’ex hotel «Villa Isabella». Li ha ricevuti il vice questore Francesco Marino, che si è impegnato a parlarne con il questore e con il prefetto. Un appello è stato rivolto dagli immigrati anche al sindaco di Gela perché si faccia portatore delle loro istanze nelle sedi opportune. La manifestazione si è conclusa poco dopo le 16, quando i dimostranti sono rientrati nei loro alloggi. Alcune volanti della polizia hanno monitorato il corteo.
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