In sette patteggiano la pena per il sospetto scandalo delle aste giudiziarie truccate. Tra loro un cancelliere, ex funzionari dell’istituto di vendite giudiziarie e un imprenditore.
Tutti hanno deciso di chiudere il loro sospeso con la giustizia passando per l’intesa con la procura. E, alla luce delle posizioni differenziate, ne sono usciti anche con condanne un bel po’ differenti tra loro. Con una forbice compresa tra poco meno di tre mesi e un massimo di oltre tre anni e tre mesi.
La scelta processuale, quella del patteggiamento, è stata adottata, tra gli altri, dall’assistente giudiziario alla cancelleria delle esecuzioni immobiliari del tribunale nisseno, il sessantunenne Orazio Rotondo (avvocato Giovanni Di Giovanni) con 2 anni di reclusione per lui che era accusato di turbata libertà degli incanti, falsità materiale e ideologica e abuso d’ufficio.
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