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Fratelli ridotti schiavi: è giallo a Caltanissetta sull'accusa ad un imprenditore

Parola all'Assise per un imprenditore accusato di avere ridotto in schiavitù due fratelli. Due clandestini.

Ma sulla vicenda aleggia una sorta di giallo: al tempo in cui i due sarebbero stati schiavizzati, l'azienda agricola che faceva capo all'imputato sarebbe stata già sotto sequestro. E sarebbe stata, a quel tempo, in amministrazione giudiziaria. Fino ad arrivare poi alla confisca.

E il blitz dei carabinieri, quello che avrebbe cacciato l'imprenditore pesantemente nei guai - perché su lui pende già una richiesta di condanna da parte della procura a 8 anni e 6 mesi di carcere - sarebbe avvenuto successivamente alla espropriazione definitiva di quei beni.

È intricato lo scenario che vede alla sbarra il cinquantottenne Salvuccio Pirrello (difeso dall'avvocato Davide Anzalone) chiamato dinanzi la corte d'Assise presieduta da Roberta Serio (consigliere il giudice Salvatore Palmeri) per rispondere delle pesantissime ipotesi di sfruttamento di clandestini e riduzione in schiavitù.

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