Porte aperte ieri alla bioraffineria di Gela, nell'ambito dell'iniziativa «Energie aperte», per una visita dei nuovi impianti per la produzione di biocarburanti e dell'impianto pilota Waste to Fuel.
Ai visitatori, circa 400, è stato permesso di visitare l'impianto pilota di Syndial Waste to fuel, per la trasformazione del rifiuto organico in bio olio e l'impianto Stream reforming per la produzione di idrogeno.
Alla presentazione della raffineria decarbonizzata, che punta ad un ciclo produttivo circolare e green, sono intervenuti l'amministratore delegato della Raffineria di Gela Ignazio Arces, il presidente Francesco Franchi e Sandro Olivieri di Syndial. Il presidente della Raffineria di Gela Franchi si è soffermato sulla richiesta energetica «che entro il 2040 aumenterà del 30%».
Fino ad oggi le produzioni primarie di energia sono petrolio e gas e solo 10% di produzione energetica giunge da biomasse e rifiuti. E proprio su questi ultimi due ambiti si sono concentrati gli investimenti di Eni a Gela, così come raccontato da Donata Calabrese oggi sulle pagine del Giornale di Sicilia.
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