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Mafia, estorsioni e incendi a Caltanissetta: in 4 finiscono a processo

Dall’assalto a un supermercato a incendi, passando poi per una tentata estorsione. Anche se un paio di episodi sono stati stralciati per entrare in un altro filone processuale. C’è tutto questo nel gran calderone di un’in - chiesta, ribattezzata «Nuovo mandamento», che alla fine ha trascinato quattro imputati sotto accusa. Tre hanno scelto la via del rito ordinario, un collaboratore di giustizia, invece, ha poi optato per l’abbreviato.

E ieri sono stati chiamati alla sbarra, in ordinario, un presunto boss emergente, ormai ergastolano, il quarantunenne di San Cataldo, Cosimo Di Forte (difeso dagli avvocati Dino Milazzo e Martina Vurruso), il trentunenne di Sommatino, Liborio Gianluca Pillitteri (difeso dall’av vo c a t o Vincenzo Vitello) e il collaborante trentatreenne, originario di Butera, Giuseppe Taverna (assistito dall’av - vocatessa Vania Giamporcaro).

Ieri sono comparsi al cospetto del tribunale presieduto da Francesco Giovanni Maria D’Arrigo (a latere i giudici Simone Petralia ed Emanuela Carrabbotta) per rispondere, a vario titolo, di rapina, armi, incendi e tentata estorsione, con in più l'aggravante mafiosa, così come racconta Vincenzo Falci sulle pagine del Giornale di Sicilia oggi in edicola. 

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