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Riesi, omicidi e falliti agguati: in 14 rischiano il processo

Sono tirati in ballo per una mattanza sotto la bandiera della mafia. Cinque omicidi e tre falliti agguati a Riesi nell'arco di sei anni, dal 1992 al 1998. Pagine nere della storia del paese finite al centro di un troncone della maxi indagine dei carabinieri "De Reditu". In questo filone legato alle imboscate, sono 14 gli imputati.

La richiesta di rinvio a giudizio, a vario titolo per omicidio o tentato omicidio, pende sui riesini Massimo Amarù (avvocati Danilo Tipo e Vanessa Di Gloria), Franco Bellia (avvocati Carmelo Terranova e Davide Anzalone), Orazio Buonprincipio (avvocati Vincenzo Vitello e Valerio Rizzo), Francesco Cammarata (avvocato Danilo Tipo), Gaetano Cammarata (avvocato Vincenzo Vitello), Giuseppe Cammarata, figlio del capomafia Pino (avvocato Vincenzo Vitello), i boss Pino e Vincenzo Cammarata (avvocato Vincenzo Vitello), Gaetano Forcella (avvocato Vincenzo Vitello), Rosolino Li Vecchi (avvocati Vincenzo Vitello e Carmelo Terranova , Salvatore Salamone (avvocato Carmelo Terranova), Salvatore Siciliano (avvocato Ernesto Brivido), Giovanni Tararà (avvocato Vincenzo Vitello) e il neo collaborante Carmelo Arlotta (avvocato Manfredo Fiormonti).

Sono stati i pm Maurizio Bonnacorso e Claudia Pasciuti a chiedere l'apertura di un procedimento a loro carico. L'istanza passera al vaglio del gup Alessandra Maria Maira tra undici giorni esatti. Secondo lo spaccato tracciato dalla procura in relazione agli otto episodi al centro del fascicolo, ognuno di loro è tirato in ballo per differenti vicende.

Omicidio Angelo Lauria, era il 14 marzo del 1992. Sono chiamati in causa Vincenzo Cammarata e Rosolino Li Vecchi: Il primo avrebbe fatto fuoco sparando tre colpi di pistola, l'altro avrebbe fatto da autista dopo l'azione.

Delitto Michele Fantauzza, era il 28 febbraio del 1997. Sotto accusa, Francesco Cammarata, Franco Belli e Gaetano Forcella: il primo avrebbe impartito le direttive, il secondo avrebbe partecipato al sequestro della vittima e il terzo sarebbe stato presente al momento delle torture e dello strangolamento di Fantauzza.

Tentato omicidio Tullio Lanza, era il 1997. Imputato, in questa tranche, Gaetano Cammarata, avrebbe preso parte all'organizzazione dell'agguato poi fallito.

Omicidio Pino Ferraro, era il 4 novembre 1997. Chiamati in causa Francesco Cammarata ritenuto l'ispiratore, Gaetano Cammarata e Amarù che avrebbero preso parte alla fase esecutiva. Tentato omicidio Salvatore Pasqualino, tra primavera ed estate del '97. Accusati Pino, Vincenzo e Francesco Cammarata come mandanti, Buonprincipio, Gaetano Cammarata e Amarù per avere partecipato all'azione esecutiva. Omicidio Gaetano Carmelo Pirrello, l'8 gennaio 1998. Indice puntato contro Salamone, Giuseppe Cammarata che avrebbero chiesto l'uccisione, Francesco Cammarata che avrebbe coordinato l'esecuzione, il collaborante Arlotta e Amarù avrebbero fatto parte del commando.

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