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Sistema Montante, ex sindaco nisseno: "Fatti non accadevano per caso"

L'ex numero 1 di Sicindustria Antonello Montante

E’ ripreso questa mattina, all’aula bunker di Caltanissetta, il processo con rito ordinario sul cosiddetto "Sistema Montante". Il primo a salire sul banco dei testimoni è l’ex sindaco di Caltanissetta, Salvatore Messana.

"Montante - ha detto Messana rispondendo alle domande del pm Maurizio Bonaccorso - mi fu presentato da Nardulli, un sottufficiale della Guardia di finanza, durante la campagna elettorale del 1999. Mi disse che era un giovane industriale e poteva essere utile alla campagna stessa". Messana, farmacista e sindaco per due mandati, ha specificato i motivi che lo indussero a pensare che vi era una sorta di condizionamento.

"In me - ha detto - si è concretizzato il pensiero che tanti fatti non accadevano per caso, quando collegai due episodi: l’audizione da parte della commissione parlamentare antimafia nel 2005 a Caltanissetta in cui fui formalmente audito e sostanzialmente interrogato. La senatrice Napoli mi elencò più di venti domande aventi quasi tutte lo stesso oggetto e mi disse: 'Guardi, sono tante domande, lei faccia mente locale'. L’oggetto principale era l’eventuale influenza che avrebbe potuto esercitare l’ingegnere Di Vincenzo (Pietro, ex presidente di Confindustria Caltanissetta, ndr) sul Comune di Caltanissetta. Le domande erano molto incalzanti e poste soprattutto dalla senatrice Napoli, dal senatore Lumia e dall’onorevole Cristaldi il quale alzò anche la voce. Questa fu per me un’esperienza molto faticosa, mi sentii pressato senza motivo. Questo modo di porgere le domande mi fece sentire quasi imputato. Il secondo episodio fu quando incontrai Montante insieme a Roberto Centaro, ai tempi presidente della commissione nazionale antimafia, a Roma. Non fu un incontro casuale. Montante mi disse che sapeva che mi trovavo a Roma e mi chiese di prendere un caffè. Con lui trovai il senatore Centaro. Questi due fatti li collegai in un secondo momento. Mettendoli insieme ebbi la sensazione che tutto questo non accadeva per caso".

"Nel corso degli anni sarà capitato 3 o 4 volte di essere stato invitato a cena in casa di Montante, anche a vedere qualche partita di calcio. Partecipavano alti esponenti della Confindustria locale e alti esponenti delle forze dell’ordine", ha concluso Messana.

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