Rischia cinque anni di carcere per strozzinaggio. È quanto ha chiesto ieri la procura nei suoi confronti al termine della requisitoria. Affermazione di responsabilità senza «se» e senza «ma», secondo l'accusa.
Così, ieri, al processo in tribunale a carico del sessantenne Angelo Collodoro (difeso dall'avvocatessa Vanessa Di Gloria) che è stato chiamato alla sbarra per rispondere, in tribunale, delle ipotesi di usura e tentata estorsione. Un altro coimputato era stato già giudicato con il rito abbreviato.
Contestazioni, quelle mosse a carico del sessantenne, legate a vicende che si sarebbero consumate ai danni di un imprenditore del settore edile, Angelo P., che poi non si è costituito parte civile nel procedimento che ne è derivato.
Sì, perché secondo i magistrati avrebbe prestato denaro a strozzo a un costruttore, pure lui nisseno. È stata poi la stessa parte lesa - in dibattimento - a raccontare agli inquirenti che, nell'estate di sette anni addietro, si sarebbe trovato in momentanee e improvvise difficoltà economiche.
L'articolo nell'edizione di Caltanissetta del Giornale di Sicilia
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