La deposizione di un imputato, che per una forma di protesta ha revocato il mandato al suo legale e di un tecnico, ha chiuso l’istruttoria in uno dei tronconi processuali legati all’inchiesta «De reditu»: in questo caso il filone su mafia e pizzo.
L’imputato a deporre è stato il riesino Salvatore Tambè, che siede sul banco degli imputati insieme a boss Francesco Cammarata, la sorella, Maria Catena Cammarata, Salvatore Tambè, Giuseppe Cammarata, Giuseppe Di Garbo, Rocco Felice e Massimo Amarù (difesi dall’avvocato Danilo Tipo, Carmelo Terranova, Vincenzo Vitello, Mirko La Martina, Isabella Costa , Fabiana Giordano e Giancarlo Mattiello) chiamati a rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, del reato associativo finalizzato al traffico di stupefacenti, estorsioni ed armi.
Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un ampio servizio di Vincenzo Falci
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