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Caltanissetta, l'antenna Rai resiste e ora scende in campo anche Miccichè

Un sit-in ha di fatto impedito l'inizio dele operazioni di smantellamento. Per tanti, e fra questi il presidente dell'Ars, è un bene di archeologia industriale da salvaguardare. Non è attiva dal 2004

L'imponente antenna Rai che sovrasta Caltanissetta

Per la difesa dell’antenna Rai di Caltanissetta, oggi spenta e in via di smantellamento ma considerata da diverse associazioni un esempio di archeologia industriale da salvaguardare, scende in campo il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. L’inizio dell’abbattimento era programmato per oggi, lunedì 22 novembre, ma un sit-in organizzato da varie componenti (comitati cittadini, associazioni ambientaliste, consiglieri comunali) ha di fatto provocato quanto meno un rinvio delle operazioni.

«L'antenna Rai di Caltanissetta - dice Miccichè - è un simbolo della Sicilia che non può e non deve essere abbattuto. Per decenni ha irradiato i programmi della radio, nazionali e regionali, raggiungendo le località più remote della nostra Isola. La scorgiamo da ogni parte della Sicilia, perfino dagli aerei di linea; dall’alto dei suoi 288 metri è anche un riferimento geografico oltre ad essere un simbolo identitario dei nisseni e un manufatto tecnico di rara bellezza e imponenza».

L’Antenna Rai di Caltanissetta rischia di essere rimossa perché i proprietari di Raiway la considerano un costo, un peso insostenibile. «L'Assemblea regionale siciliana - aggiunge Miccichè - al contrario la considera una risorsa e un simbolo a cui i siciliani non possono rinunciare. Sarebbe come se nel 1889 a conclusione della Esposizione universale di Parigi, avessero smontato la Torre Eiffel. Intraprenderemo ogni azione non soltanto per il mantenimento, ma anche per la sua valorizzazione, sperando che ognuno faccia la sua parte a partire dall’amministrazione comunale di Caltanissetta, che deve in ogni modo bloccare qualsiasi azione di dismissione. Invito l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà, ad occuparsi del problema».

Il trasmettitore di Caltanissetta - spiega il sito del Fai - è un’antenna omnidirezionale di 286 metri di altezza (2 in meno rispetto alla dichiarazione di Micciché, ma non cambia nulla), facente parte di una stazione radio della Rai, ormai dismessa, per la radiodiffusione in onde lunghe, medie e corte. Fu inaugurato il 18 novembre 1951 dall’allora ministro delle telecomunicazioni Giuseppe Spataro e dal presidente della Rai Cristiano Rindomi. L’antenna detiene il primato di struttura più alta d’Italia e, fino al 1965, anche il primato di struttura più alta d’Europa; il record fu poi battuto dalla Belmont Transmitting Station, alta 351,65 metri, in Gran Bretagna.

Gestito nell’ultimo periodo da Raiway, l’impianto è stato spento il 9 agosto 2004. La struttura è situata sulla sommità del colle Sant'Anna, a 689 metri sul livello del mare, e la sommità dell’antenna raggiunge i 975 metri sul livello del mare. È costituita da una torre autoportante in acciaio a traliccio, provvista di tiranti. Il trasmettitore in onde lunghe ha una potenza di 10 kW. All’epoca della costruzione, la potenza di trasmissione era di 25 kW. È fissata al suolo mediante quattro piloni di ancoraggio e poggia su due isolatori in porcellana del peso di 16 quintali ciascuno.

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