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Caltanissetta, la Regione Siciliana rompe gli indugi: l'antenna Rai non si tocca

Il dipartimento Beni culturali ha dato indicazioni alla Sovrintendenza di avviare le procedure per apporre al bene un vincolo di interesse storico e culturale

L'antenna Rai di Caltanissetta

La Regione Siciliana vuole vincolare l'Antenna Rai di Caltanissetta ed evitarne la demolizione. Il dipartimento regionale dei Beni culturali questa mattina ha indicato alla Soprintendenza di Caltanissetta di dare avvio alle procedure per l'apposizione del vincolo di bene di interesse culturale dell’antenna Rai di Caltanissetta, ritenuta dalla comunità locale e dalle organizzazioni del territorio un elemento fortemente identitario e dal profondo valore storico e culturale.

«L'indicazione - sottolinea l’assessore regionale Alberto Samonà - esprime la volontà del governo regionale di dare adeguata accoglienza al sentimento di forte identificazione che la comunità nissena ha con l’antenna Rai, ritenuta un bene culturale dal forte valore storico e identitario del territorio».

Il trasmettitore, che fa parte di una stazione radio della Rai dismessa dal 2004, con i suoi quasi 290 metri di altezza sulla collina Sant'Anna è una tra le strutture più alte del suo genere in Italia. La Sovrintendenza aveva dato via libera al progetto di demolirla, affermando che non c'era un interesse storico. Ora la presa di posizione del governo regionale. La palla torna quindi alla Sovrintendenza.

Riguardo alla volontà espressa dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, di non demolire l'antenna, l’assessore Samonà si dice lieto della condivisione di interessi mostrata. «Apprezzo - spiega Samonà - l'orientamento espresso dal presidente Miccichè a nome dell’intero Parlamento siciliano e sono certo che l’Ars darà massima collaborazione al governo regionale nel trovare adeguata copertura per le spese necessarie a garantire il mantenimento dell’antenna e la manutenzione necessaria a tutelare la pubblica incolumità».

La demolizione doveva essere avviata ieri, ma un sit-in di associazioni, ambientalisti e consiglieri comunali aveva di fatto reso impossibile l'intervento.

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