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L'imprenditore Turco al processo: «Mai agevolato da Montante»

L'imprenditore Carmelo Turco

 

Non era presente stamattina nell’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta l’ex presidente della regione Rosario Crocetta. Adesso vive in un piccolo paesino a sud di Tunisi vicino al mare dove ha preso la residenza, come racconta il suo avvocato Vincenzo Lo Re. Crocetta è imputato nella seconda trance dell’inchiesta sul «sistema Montante», insieme ad altre 12 persone tra le quali lo stesso Antonello Montante. Sono tutti accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, finanziamento illecito ai partiti e accesso abusivo ai sistemi informatici.

L’imprenditore Carmelo Turco, ex leader di Confindustria Sicilia ha deciso di farsi interrogare questa mattina, nel corso dell’udienza preliminare dell’inchiesta Montante bis, che si è celebrata a Caltanissetta, dinanzi al gup Emanuela Carrabbotta. Turco è accusato, tra l'altro, di avere assunto in Confindustria Sicilia Linda Vancheri quando già era noto che sarebbe diventata assessore regionale per far sì che potesse beneficiare di alcuni rimborsi da parte della Regione. «Quando l’ho assunta - spiega - non sapevo nulla della sua imminente nomina. Peraltro quando lei ha chiesto i rimborsi a Confindustria era il 2015 e il presidente non ero più io ma Marco Venturi. Io l’avevo assunta nel 2012. A seguito di questa vicenda seppi dell’indagine a mio carico dai giornali. Ancora non avevo ricevuto nessun avviso di garanzia. La notizia dell’inchiesta peraltro portò l’Eni a revocarmi tutti i contratti facendo nascere un contenzioso di 38 milioni di euro e costringendomi a licenziare 300 operai, con altrettante famiglie rimaste senza un lavoro».

Sui rapporti con l’ex leader di Confindustria Antonello Montante, Carmelo Turco ha aggiunto: «La mia famiglia i contratti con l’Eni li faceva già nel 1965, da quattro generazioni. Per cui da Montante non sono mai stato agevolato in nessun modo». Turco è stato anche accusato di aver finanziato illecitamente la campagna elettorale di Crocetta. «Ho finanziato la campagna elettorale di Rosario Crocetta con un bonifico di 5 mila euro, regolarmente dichiarato, perché era la prima volta che un gelese era candidato alla presidenza della Regione, nella speranza che potesse ben operare sul territorio».

 

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