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Caltanissetta, a 102 anni guarisce dal Covid e torna ad insegnare per un giorno

Michela Ponte

Ha voluto rivivere i vecchi tempi in cui insegnava, con una classe di studenti che per una giornata sono diventati i «suoi ragazzi». Michela Ponte, professoressa di lettere e storia di Caltanissetta di 102 anni, ha realizzato così il suo grande sogno; tornare in un’aula scolastica e salire in cattedra, anche se solo per un giorno. «Nonna Michela», che è da poco guarita dal covid, è ospite di Nonni Felici 4.0, una casa di riposo del Nisseno. E’ proprio qui che grazie al progetto realizzato dalla responsabile della struttura, Rossana Amico, ogni ospite può realizzare il suo sogno per un giorno. Emozionata e commossa, ma anche autorevole come un tempo, la «prof» ha fatto l’appello e a uno a uno i ragazzi hanno confermato la loro presenza alzandosi in piedi.

Una lucidità e una intelligenza superiori alla media quelle di Michela Ponte, che ancora oggi alla veneranda età di 102 anni le consentono di conoscere a memoria diverse poesie, leggere e raccontare i suoi ricordi. Durante la sua lezione ha recitato in italiano «La primavera sorrideva» di Antonio Machado, sulla quale si era preparata qualche giorno prima in attesa dell’evento, e gli alunni l’hanno affiancata recitando in spagnolo.

«Ci ha sempre detto - racconta la responsabile della casa di riposo Rossana Amico - che il suo segreto per vivere così a lungo è sempre stato quello di studiare e leggere tanto. E’ sempre andata d’accordo con tutti, non ha da ridire su nulla e non litiga mai. Ha una figlia settantenne che insegnava al liceo Classico e alla quale ha trasmesso lo stesso amore per la letteratura. La scuola è sempre stata la sua vita. Ne parla di continuo. Quando facciamo le gite pensa di essere tornata a scuola, io sono la preside e gli altri nonnini i suoi colleghi».
A curare nei minimi dettagli l’evento che ha riguardato i ragazzi della I G della scuola Rosso di San Secondo la docente Marzia Palmeri. Gli alunni sono rimasti entusiasti. «Gli anziani sono la nostra memoria - ha detto la dirigente scolastica Bernardina Ginevra - ed è importante vedere come essi rappresentino non solo un riferimento, ma anche una chiara affermazione di quanto la scuola e lo studio siano fondamentali nella vita».

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