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A Caltanissetta sit-in per l'acqua, turni di erogazione ogni 6 giorni

Nuovi disservizi, alla manifestazione anche vicario del vescovo, monsignor Onofrio Castelli

Associazioni, partiti, diversi cittadini, ma anche i sindaci della provincia, hanno partecipato questa a Caltanissetta al sit-davanti l’Assemblea Territoriale Idrica per rivendicare il diritto all’acqua. La distribuzione idrica, che in questo momento nel capoluogo avviene con turni di 6 giorni, nelle ultime ore ha subito un ulteriore slittamento per «un disservizio - riferisce Siciliacque - del sistema di presa ausiliario con zattere galleggianti presso l’invaso Ancipa, a causa di un guasto lungo la linea».

A lungo applaudito il vicario del vescovo, monsignor Onofrio Castelli, il quale ha invitato i politici a non fare promesse che non possono mantenere. «A volte - ha detto - è meglio tacere che dire una parola falsa». Il vicario ha poi denunciato l’abusivismo delle autobotti: «Ancora oggi nel 2024 mi duole vedere che c’è chi batte moneta sulla mancanza di acqua. Esiste un mercato nero dell’acqua a Caltanissetta e in un momento come questo bisogna aiutarsi non sfruttarsi».

Tra gli interventi quello del consigliere comunale del Pd Carlo Vagginelli e dell’ex sindaco, oggi consigliere comunale Roberto Gambino. «Noi vogliamo l’acqua ma anche la chiarezza - ha detto Vagginelli -. Ancora assistiamo a un rimpallo delle responsabilità. L’Ati è l’ente pubblico che deve governare il servizio idrico. E a loro chiediamo che convochino il presidente della Regione Schifani. Lo abbiamo invitato ai consigli comunali ma non si è mai presentato. A questo punto glielo chiedano i sindaci».

«Abbiamo delle dighe senza potabilizzatori e dei potabilizzatori senza dighe - gli ha fatto eco Gambino - una situazione che si commenta da sola. Servono infrastrutture efficienti».

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