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La vara dell'Ultima Cena di Caltanissetta all'Expo, la proposta

Si aspetta solo il via libera di Curia e Soprintendenza ma, si sta cominciando a pensare a come trasferire il grandissimo simulacro

CALTANISSETTA. Appuntamento con la storia per una delle sedici Vare del Giovedì Santo. L'ipotesi da l'Ultima Cena, il gruppo statuario che apre la processione, possa essere esposta all'Expo di Milano si fa sempre più concreta ed a sollecitare quello che potrebbe essere davvero un evento è il sindaco Giovanni Ruvolo. Adesso si aspetta solamente il via libera di Curia e Soprintendenza ma soprattutto si sta cominciando a pensare a come trasferire il grandissimo simulacro. L'Ultima Cena fra tutte le Vare è smontabile, l'unico problema è il "baiardo" ovvero la base su cui poggia l'intero gruppo, il cui trasferimento potrebbe avvenire su un mezzo speciale. La Cena sarebbe esposta in uno stand avendo alle spalle un pannello tridimensionale e pare che per spiegarne le caratteristiche tecniche si stia contattando il critico d'arte Vittorio Sgarbi peraltro console onorario della Maestranza.

Il tavolo sarebbe imbandito con prodotti tipici della nostra terra. Una operazione sicuramente complessa, ma fattibile, in grado di lanciare a livello internazionale una manifestazione - il giovedì santo, con le sue sedici vare - unica nel suo genere e di grande spettacolo. Fra tutte (Scinnenza a parte, quest'ultima intrasportabile) l'Ultima Cena è quella che può dare l'idea della maestosità di questi gruppi sacri mai valorizzati appieno e sempre al centro di aspre polemiche. Sarebbe la definitiva consacrazione per una vara che proprio quest'anno compie 130 anni; stesso traguardo per la Scinnenza. La Cena appartiene da sempre al ceto dei panificatori, è formato da tredici personaggio ed è una fedele riproduzione del celebre dipinto di Leonardo Da Vinci. In esso Francesco e Vincenzo Biangardi raffigurarono il Redentore in un mesto atteggiamento la cui espressione del volto esprime una soave e arcana tenerezza.

 

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