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Crisi Eni, in ottanta protestano a Gela

GELA. La crisi dell’indotto Eni sta pesando su decine di operai. Ieri mattina, a protestare davanti ai cancelli della fabbrica di contrada Piana del Signore e nei pressi degli uffici amministrativi della multinazionale, sono stati i dipendenti di Eurocoop, Eurotec e Cosime. In totale, sono circa ottanta i lavoratori che chiedono certezze sul prossimo futuro occupazionale davanti a stipendi arretrati e commesse sempre più limitate. «Stiamo aspettando i pagamenti degli stipendi dallo scorso febbraio – spiegano i lavoratori di Eurocoop – non abbiamo ricevuto nulla. Eni dovrebbe versare circa 250 mila euro alla nostra azienda per lavori già effettuati».

«Al momento, però, è tutto fermo. Addirittura, non abbiamo ricevuto neanche i pagamenti per la trasferta nel sito industriale di Livorno. Ci siamo autofinanziati. Così, non si può andare avanti». I lavoratori di Eurocoop, per questo motivo, hanno chiesto d’incontrare i funzionari del gruppo Eni. Non ricevono retribuzioni dallo scorso aprile, invece, gli operai di Eurotec.

 

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