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Nuove destinazioni per i beni confiscati, 170 sono destinati al Comune di Caltanissetta

Saranno utilizzati per progetti di agricoltura sociale e attività finalizzate all’educazione ambientale e alimentare e alla salvaguardia della biodiversità

Nuove destinazioni di beni confiscati deliberate dal Consiglio direttivo dell’Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e
confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).

Si tratta di circa 300 i beni immobili, buona parte dei quali verrà trasferita al patrimonio indisponibile di enti territoriali che li «riutilizzeranno per scopi sociali offrendo nuove opportunità
ai territori e alle popolazioni che hanno subito il fenomeno criminale», spiega una nota.

Particolare rilievo assumono le destinazioni relative a beni siti nei territori della Sicilia Occidentale: ben 170 beni del valore superiore ai tre milioni di euro sono stati destinati al Comune di Caltanissetta che li utilizzerà per progetti di agricoltura sociale, in particolare per attività finalizzate all’educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità nonché alla diffusione della conoscenza del territorio attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche.

Il Comune di Caltanissetta nella delibera con la quale ha manifestato interesse all’acquisizione del bene ha confermato l'intenzione di consentire «il pieno utilizzo di tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata, per fare nascere da quelle strutture luoghi dove vengano svolte attività sociali al servizio del territorio, al fine di rafforzare e accrescere la cultura della legalità e creare un’opportunità di sviluppo e di lavoro in un contesto sofferto ma desideroso di cambiamento, con l'obiettivo di creare centri e luoghi di aggregazione, al fine di combattere il disagio sociale, l’emarginazione, l’isolamento, la disoccupazione che costituiscono fenomeni che riguardano soprattutto i giovani e generano comportamenti deviati alla base dei processi di crescita criminale».

«È stato così realizzato ancora una volta un interesse collettivo di grande valore istituzionale e sociale oltre che fortemente simbolico - spiega Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno con delega all’Anbsc - in quanto il bene, sottratto ad esponenti di una delle più potenti cosche di 'ndrangheta, diventerà un presidio di legalità e sicurezza a vantaggio della comunità, affermando una vittoria dello Stato contro il potere mafioso sul territorio».

A breve si procederà alla firma del decreto di destinazione da parte del direttore dell’Agenzia che consentirà, in tempi rapidi, la materiale consegna del bene all’Istituzione destinataria e renderà possibile una celere ristrutturazione, per la quale sono già stati individuati i fondi necessari.

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