GELA. Da cinque giorni operatori portuali e pescatori protestano all’ingresso del porto rifugio di Gela per chiedere l’avvio dei lavori di dragaggio e la realizzazione del braccio di ponente. All’ingresso del porto c’è uno striscione con la scritta «Presidente, basta promesse». Gli operatori intendono andare avanti ad oltranza.
Il porto rifugio di Gela da due anni è insabbiato e quindi inagibile. È off limits anche ai mezzi della Capitaneria di Porto. È stato anche chiesto un incontro al prefetto ma ancora nessuna risposta.
Gli esponenti del Comitato porto del Golfo di Gela, chiedono il rispetto dell’accordo siglato lo scorso settembre, secondo il quale l’Eni, metteva a disposizione sei milioni di euro per la realizzazione del braccio di ponente e del dragaggio.
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