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Minorenne di Caltanissetta «spinse l'amico a uccidersi», la Procura chiede il processo

Mirko Antonio La Mendola

Chiesto dalla Procura per i minorenni di Palermo il rinvio a giudizio nei confronti di un sedicenne nisseno indagato per il reato di omicidio del consenziente per la morte di Mirko La Mendola, suicidatosi a 26 anni la sera del 25 agosto sulla spiaggia di «Punta Grande» tra Porto Empedocle e Realmonte.

L’udienza preliminare è stata fissata dal Gup di Palermo per il 20 gennaio 2022. L’indagato, assistito dall’avvocato Calogero Buscarino di Caltanissetta, è detenuto dal 13 dicembre scorso all’istituto penale «Malaspina» di Palermo. I familiari della vittima, quali persone offese, sono assistiti dall’avvocato Rosario Didato a cui si deve, grazie alle indagini difensive, la svolta nella vicenda originariamente catalogata come suicidio.

Il procuratore Claudia Caramanna e i sostituti Francesco Grassi e Massimo Russo contestano il reato di «aiuto al suicidio» perché «condividendo con Mirko La Mendola, a lui legato da profonda ed intensa amicizia, il programma da questi ideato di porre fine alla propria esistenza a seguito di una cocente delusione legata al mancato superamento di un concorso, prestando assistenza morale e materiale nelle fasi preparatorie ed esecutive dell’atto finale, coadiuvando la vittima nel realizzare le ultime volontà in relazione alle persone a cui dire addio, accompagnandola nel luogo prescelto per il suicidio, rimanendo sul posto fino al compimento del gesto estremo e dandogli materiale aiuto nella relativa esecuzione, rafforzava e comunque agevolava l’esecuzione del proposito di suicidio attuato da La Mendola attraverso l’esplosione di un colpo di pistola alla tempia sinistra, in conseguenza del quale riportava gravi lesioni cranio-encefaliche che ne determinavano il decesso».

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