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Sava: il processo a Saguto non è un processo all'antimafia

Il procuratore generale di Caltanissetta, Lia Sava

«Questo è stato un processo doloroso non solo per le parti civili ma anche per chi ha svolto delle indagini. Un coltello senza manico, questo è stato per la Procura questo processo: ci siamo feriti anche noi. Dolore lancinante. E vi assicuro che non è un processo all’antimafia, né una singolar tenzone tra le varie anime dell’antimafia.». Lo ha detto il procuratore generale Lia Sava nel corso della requisitoria del processo d’appello che si celebra a Caltanissetta nei confronti di Silvana Saguto, l’ex giudice presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.
«E’ un processo - ha continuato Lia Sava - che ha cercato di fotografare condotte di reato commesse in un determinato arco temporale da soggetti che rivestivano diversi incarichi. Nulla a che vedere con un processo all’antimafia». «Abbiamo fotografato un momento storico di quella fase esistenziale dei protagonisti. Lo scrupolo nella redazione dei capi di imputazione - ha continuato Lia Sava - è la prova che questo non è un processo sull’etica ma su fatti giuridicamente rilevanti dei quali abbiamo cercato di fare una scrupolosissima selezione. Non abbiamo titolo per dare giudizi morali, se avessimo voluto parlare di etica avremmo selezionato capi di imputazione generici. Vi assicuro che abbiamo maneggiato con cura il materiale probatorio».

 

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