MUSSOMELI. «Pronto signor sindaco, lunedì in Consiglio approda la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Non avverte la paura che questi possono essere i suoi ultimi giorni al comando?». «La mozione di sfiducia, quand’è, lunedì? Mi era sfuggito, grazie per avermelo ricordato. Sa, non essendo importante l’avevo dimenticato. Peccato non poterci essere. Avevo preso altri impegni. Sarà per la prossima volta». È un primo cittadino ironico, se non proprio divertito, quello che al telefono risponde alle domande del cronista alla ricerca di una chiosa, un parere sull’iniziativa dell’ex minoranza, e che domani porterà in Consiglio la proposta di “cacciata” dell’inquilino di palazzo di città. Ma altro che humour inglese, la replica del sindaco è proprio da commedia all’italiana, con tanto di risata in sottofondo.
Talmente sicuro che la proposta dell’opposizione non passerà, Calà domani non sarà in aula. «Non mi riguarda, non mi interessa, sono così distaccato da questo problema. Loro vogliono farmi lo scherzetto; non capisco che senso abbia sfiduciarmi a sette mesi dalle prossime elezioni. È un’azione ridicola e inutile. Sono dei bambini dispettosi, pur di farti un dispetto presentano una mozione priva di motivazioni serie».
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