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Doppio femminicidio a Mussomeli, il figlio di Rosalia: "Salvo perché non ero in casa"

Rosalia Mifsud e Monica Diliberto, mamma e figlia uccise a Mussomeli. Al centro Michele Noto

«Se quella terribile notte fossi stato anche io a casa oggi io non ci sarei, anche io sarei stato ucciso». Sono le parole di Gabriele Diliberto, 22 anni, figlio e fratello, rispettivamente, di Rosalia Mifsud, 48 anni, e Monica Diliberto, 27 anni, le due donne (mamma e figlia) uccise a Mussomeli da Michele Noto, 27 anni, l'ex fidanzato di Rosalia, anhe lui morto suicida dopo aver compiuto la strage.

Il giovane Gabriele racconta agli inquirenti le terribili immagini: è stato lui a trovare i tre corpi senza vita nella camera da letto, al secondo piano della palazzina di via Santa Maria Annunziata, a Mussomeli. Per il ragazzo, Michele Noto ha agito secondo un piano definito da tempo: si dice certo della volontà omicida del 27enne.

Secondo il ragazzo, Noto ha voluto punire sia Rosalia, con la quale aveva avuto una relazione mai resa pubblica, sia entrambi i figli, Monica e Gabriele, che osteggiavano quel rapporto. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 27enne attorno alla mezzanotte si è presentato sotto casa delle vittime. Qui avrebbe chiesto di entrare per un chiarimento. Rosalia lo fa salire e al culmine di una discussione, l'uomo estrae la pistola e spara.

La notizia completa nell'articolo di Giuseppe Taibi sul Giornale di Sicilia. 

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